“Mi presento: Marconi.”
Nel 2023 Machineria, su incarico di ASSET, l’Agenzia Regionale per lo sviluppo della Regione Puglia, ha progettato sei video per accogliere i visitatori in altrettanti luoghi oggetto di riqualificazione sulle coste pugliesi.
Uno di questi è al rinnovato Faro di San Cataldo di Bari, dove ha sede il nuovo Museo della radio dei fari e delle torri costiere.
Nel video il protagonista è Guglielmo Marconi: l’attore che lo impersona si rivolge al visitatore e schiude la porta di un racconto di insospettata profondità.
Le torri costiere intercettano una rete di memorie, cammini, e attese.
Il nostro lavoro è stato quello di comprendere le esigenze di pubblici anche lontani dai circuiti del patrimonio culturale.
Audience Engagement
Il video - la cui produzione abbiamo delegato a Brand&Soda Comunicazione - è solo uno degli strumenti individuati insieme a Regione Puglia.
Webapp audio
Tra gli strumenti c’è una webapp audio, con approfondimenti storici, architettonici e paesaggistici. E sì, c’è anche una registrazione originale della voce di Guglielmo Marconi.
Machineria ha scritto i testi raccogliendo un team di archeologi, archeologi subacquei, naturalisti e storici, e ha utilizzato tecniche di interpretazione del patrimonio per rendere i contenuti accessibili e rilevanti. Gli audio sono accessibili su una piattaforma dedicata, sviluppata per mettere in primo le interazioni dirette con il contesto, evitando tutti i passaggi intermedi.
I temi, il tono di voce e la regia dell’interpretazione audio (in italiano e inglese) sono stati modulati in seguito ad un’analisi dei pubblici, che abbiamo svolto a partire dalla documentazione fornita da Regione Puglia.
Pannelli inclusivi
I pannelli scritti da Machineria, visibili all’interno dei sei fari e torri costiere, sono il frutto di un lavoro di ricerca sul patrimonio, sui pubblici, sulle esigenze del committente, sugli standard correnti delle tecniche di interpretazione del patrimonio, sui vincoli funzionali dei luoghi, e sulla necessità di segnare una svolta verso l’inclusione nei fatti più che nei proclami.
I contenuti sono sempre brevi o brevissimi; e sono complessi, semplici o molto semplici, a seconda dei risultati dell’analisi sui pubblici.
I termini settoriali sono stati impiegati solo se abilitano l’accesso a un livello di comprensione, e sono stati descritti o nel discorso o con un apposito glossario.
È sempre presente almeno un pannello scritto in “testo facile da leggere”, secondo i criteri elaborati da Inclusion Europe. Questi testi, fondamentali per i disabili cognitivi, sono utili anche per bambini e persone che capiscono poco l’italiano o l’inglese per qualsiasi motivo.
I video
La produzione dei video - condotta fianco a fianco con un team di storici e archeologi - ha puntato a stabilire, in ogni sede, un rapporto intimo e personale tra il visitatore e un personaggio storico.
Abbiamo scritto i testi e diretto il set mettendo in cima alla lista il tema dell’inclusività e decolonizzazione dello sguardo. Che per noi non significa affatto rileggere la storia con categorie contemporanee, ma invitare i pubblici a un reale esercizio di apertura mentale.
Oltre a Marconi, tra i personaggi che abbiamo ricreato ci sono quindi una lavoratrice della Salina di Margherita di Savoia, che dà voce al lavoro femminile, documentato ma invisibile nel racconto orale; a Vieste, abbiamo fatto parlare Dragut Reis - l’altro per eccellenza, in quanto “turco” e “mostruoso”; e a Ugento, mettendo in scena il racconto di una nobile messapica alla vigilia della conquista romana, costringiamo il visitatore a porsi il problema dei rapporti di scambio e di violenza le tra civiltà autoctone pugliesi e le ondate di invasori.